Piccola vita di Sant'Ercolano

Paliotto Chiesa Maderno
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    Sant'Ercolano

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Nell'epigrafe del paliotto dell'altare della Madonna nella chiesa monumentale in Maderno sul Garda si legge:

Sant' Ercolano di nazione teutonica, nato da genitori illustri e cristiani, fu insigne per aspetto, ingegno, eloquenza e mansuetudine. Nemico delle ricchezze e amico dei poveri lasciò la patria e i genitori per servire Dio. Vide Cristo con gli Apostoli sotto forma di poveri e, mentre portava loro in dono dei pani, questi furono cambiati in pietre preziose. Esercitò l'uficio di abate in un monastero della città di Brescia; con le sue preghiere restituì la vita a due morti.

Preservò dalle tentazioni del demonio un Diacono, venuto da lui da Bisanzio per avviso di un angelo. Trascorse in seguito una vita solitaria nella penisola di Campione sul Lago di Garda. Alla sua voce ubbidivano gli uccelli, i pesci e degli animali terrestri. Vide gli angeli che gli portavano un cibo dal cielo.
Qui infine morì nell'anno del Signore 576. Siccome i popoli si contendevano nel reclamare a vicenda il suo corpo,col consenso di tutti fu posto in una barca senza alcun conducente. Per volere divino la barca approdò a Maderno. Il corpo fu portato dai madernesi nella loro chiesa dedicata a Sant' Andrea Apostolo; collocato in una tomba di pietra, divenne famoso per molti e insegni miracoli. Le sacre reliquie, per ordine e alla presenza del cardinale Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano e Legato Apostolico,il 13 agosto 1580 vennero tolte dalla cripta dove era conservata la tomba e portate in processione, presenti più di 4000 persone.
Il 25 ottobre 1825 le reliquie di Sant'Ercolano furono solennemente trasportate nella nuova chiesa parrocchiale e depositate in un'apposita urna sopra l'altare a lui dedicato.

Pellegrinaggio 1897

(da una vecchia stampa)

Solenne Pellegrinaggio Tomba S.Ercolano

Salve, Sant’Ercolano!
Tu abbandonato al laco
del superbo Benaco
nella barchetta umil.
Salve, Sant’Ercolano!
A questa lieta sponda
risospinto sull’onda
da una brezza gentil.
Salve, Sant’Ercolano!
Là ove approdò il tuo legno
è sacro il fonte: pegno
del tuo potere in ciel.
Salve, Sant’Ercolano!
Dalla bella riviera
s’innalza la preghiera
del popol tuo fedel.
Salve, Sant’Ercolano!
Quando l’aer rumoreggia
e l’onda alta spumeggia
aiuta il barcaiuol.
Salve, Sant’Ercolano!
Tu la tempesta ria
da queste sponde svia,
tu ne proteggi il suol.
Salve, Sant’Ercolano!
A questa tomba santa
scioglie il suo voto e canta
devoto il pellegrin.
Salve, Sant’Ercolano!
Tu al Sommo Veglio mira
che libertà sospira
onde guidarci al Ciel.
Pellegrinaggio 1897
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